LA GRAMMATICA INGLESE E’ TOLLERANTE.

Nel mondo anglosassone l’assenza di un’ istituzione normativa linguistica (tipo la ns. Accademia della Crusca, o l’ Académie française ) concorre a spiegare la mancanza di una grammatica prescrittiva di riferimento,  pur nella ricca e diversificata offerta di grammatiche di storica tradizione.

E’ invece molto considerato lo  Usage  (concetto diverso da Use) , di fatto una grammatica descrittiva, compendio di quanto avviene nella realtà, nell’accettazione di nuove forme della lingua viva intesa come un divenire biologico.

I linguisti più autorevoli evitano volentieri la parola regola –  e conseguentemente quella di errore – preferendo segnalare indici di accadimento e di uso pratico degli argomenti trattati.

Negli USA un repertorio di forme linguistiche libere, nuove ed originali ha preso il nome di “Bushism” dal 43° presidente, che ne è stato importante “testimonial”.

La grammatica inglese come la conosciamo noi è uno strumento costruito sulla base dello Usage , indispensabile ai discenti stranieri : un riferimento di contenuti selezionati, adattati e proposti come “regole” mentre, di fatto, sono delle raccomandazioni. I lavori si conformano ovviamente alle scelte degli autori,  con approcci a volte differenti e discutibili.

Ad esempio, nelle pubblicazioni in italiano  Double Object  è sempre erroneamente reso come “doppio complemento oggetto“.  Ma object si rivela essere un falso amico perchè non significa complemento oggetto (che in inglese è direct object) bensì solo complemento.  Trattasi quindi – sì! – di due complementi, che vanno però distinti in complemento oggetto e complemento di termine.

Sarebbero poi vantaggiosi approcci didattici di tipo psicolinguistico, riducendo così il sovraccarico mentale indotto dalla memorizzazione di elenchi d’uso come quelli proposti per l’ articolo determinativo e la classificazione dei casi ipotetici.

Non è poi così raro che la “forma di durata” (da non confondere con quella progressiva !) sia erroneamente considerata solo con il verbo al perfetto in forma progressiva e non anche in quella semplice.

Si continua poi a definire aspirazione quella che invece è una espirazione (provate un po’ ad aspirare la “h” in help, se ci riuscite !)  ecc. ecc.

In relazione agli “aspetti grammaticali” della lingua si riconosce spesso agli stranieri una eccellente competenza teorica rispetto agli stessi madrelingua anglofoni, non avvezzi a trattare  tali questioni.

Rev. 240321

A cura di Roberto Maritan